Questo il logo della campagna Legambiente che ha raccolto l'autunno scorso oltre 100 mila firmatari

venerdì 11 febbraio 2011

La plastica fa male al cuore

L'allarme viene lanciato dai ricercatori inglesi: il composto organico chiamato Bisphenol A, oltre a provocare diabete e obesità, sarebbe addirittura colpevole dei danni causati al cuore dalla plastica. I ricercatori del Peninsula College of Medicine di Exter, in Inghilterra, hanno infatti dimostrato l'esistenza di numerosi correlazioni tra malattie cardiovascolari e il Bisphenol A (BPA), un composto organico utilizzato da più di 50 anni nella produzione di plastiche e additivi plastici. Gli scienziati, che hanno pubblicato lo studio sul Public Library of Science utilizzando i dati forniti dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), hanno analizzato le concentrazione di Bpa nelle urine su un campione di 1.493 persone tra i 18 e i 74 anni. Le conclusioni non sono da sottovalutare: i soggetti con un alto livello di Bisphenol A hanno più del doppio delle possibilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare.

giovedì 10 febbraio 2011

Respinto estremo tentativo di salvare sacchetti plastica

Per fortuna dei cittadini e dell’ambiente è stato bocciato in Commissione l’emendamento al decreto Milleproroghe proposto dal PdL che prevedeva una proroga dannosissima, quella del divieto di commercializzare i sacchetti in plastica di cui gli italiani fanno già volentieri a meno.” Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile delle politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd.“In poco tempo, secondo quanto affermato dai grandi nomi della distribuzione, tutti i sacchetti di plastica ancora presenti nei grandi magazzini e supermercati non saranno più distribuiti, e quindi l’Italia, primo stato in Europa, si avvia sulla strada dell’utilizzo sostenibile e virtuoso degli shoppers biodegradabili o riciclabili. Sarebbe stato dunque incomprensibile prorogare la commercializzazione dei sacchetti di plastica quando a breve le scorte saranno terminate, considerando inoltre che i consumatori hanno dimostrato di avere accolto favorevolmente questo cambio di abitudini che potrà avere effetti estremamente positivi sul nostro ambiente”.