Questo il logo della campagna Legambiente che ha raccolto l'autunno scorso oltre 100 mila firmatari

lunedì 21 marzo 2011

Il Codacons vuol boicottare la grande distribuzione

Tratto da: vostrisoldi.it
In accordo con quanto riporta il Codacons, il provvedimento adottato dal Governo relativo al bando dei sacchetti di plastica si sta rivelando per i cittadini/consumatori una vera e propria fregatura. Questo perché, innanzitutto, rispetto agli odiati ed inquinanti sacchetti non biodegrafabili quelli nuovi sono in media il 30% più piccoli.
Inoltre, i supermercati le buste se le fanno pagare, sia prima che ora; il fatto è che ora si è passati dai 5-6 centesimi di euro a busta a 9-10 centesimi di euro per quelli biodegradabili. Insomma, a carico dei consumatori il costo per fare la spesa è quasi raddoppiato, ragion per cui, attraverso il Blog del Presidente Carlo Rienzi, www.carlorienzi.it, il Codacons ha annunciato il lancio dell’iniziativa “Boicottiamo le buste della spesa“. In che modo? Ebbene, l’Associazione raccomanda di portarsi da casa “sportine, sacchetti di tela, borse e qualsiasi altro involucro capace di contenere la nostra spesa“. In questo modo evitiamo di “regalare soldi alla grande distribuzione“.

Per leggere l'intero articolo: http://www.vostrisoldi.it/articolo/buste-di-plastica-troppo-care-boicottaggio-codacons/39323/

Niente sanzioni all'Italia dalla UE ma i fabbricanti di plastica si lamentano

non si è conclusa ancora la battaglia legale intrapresa dopo la messa al bando dei sacchetti di plastica non biodegradabili dal primo gennaio 2011, da parte del Ministero dell’Ambiente italiano. Le aziende trasformatrici di materie plastiche lamentano la mancanza di parametri certi e univoci per la definizione di “bio o non bio”, con conseguenti danni economici e speculazioni di mercato per tutti gli operatori di questa particolare filiera.
Il ricorso presso il Parlamento Europeo non è stato fattivo: dalla Commissione UE non arriveranno né sanzioni né blocchi in merito all’iniziativa.
Nonostante il plauso delle associazioni ambientaliste, Legambiente in primis, le modalità con cui si è scelto di eliminare le buste di polipropilene dai negozi aveva scatenato non poche proteste da parte delle industrie che con la plastica ci vivono, a partire da European Plastics Converters e UnionPlast.

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