Questo il logo della campagna Legambiente che ha raccolto l'autunno scorso oltre 100 mila firmatari

venerdì 14 gennaio 2011

Roma: grazie al tam tam su Facebook, sacchetti di juta in omaggio nel centro commerciale “I Granai”

Da Agorà Magazine del 14 gennaio 2011
ROMA - Per attirare i giovani e dare un messaggio di protezione dell’ambiente, sabato 15 gennaio alle ore 18 nel centro commerciale "I Granai" di Roma, un gruppo di giovani darà vita al primo flash mob per sensibilizzare al tema dell’ecologia. Un passaparola nato da Facebook, una coreografia prestabilita, un appuntamento, ed ecco il flash mob, durante il quale verranno distribuiti sacchetti in juta col messaggio che un nuovo shopping è possibile: abbandonare le buste di plastica è un dovere civile che aiuta il nostro pianeta a non morire.

Per leggere l'intero articolo: http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article13419

Pane, in Campania è cattivo e costoso. Fippa: Basta buste di plastica

Da Il Velino del 12/01
Da panificatori arriva la proposta di legge. In Campania si dice basta al pane mollo e cattivo. Le associazioni di categoria hanno pronta una proposta di legge da presentare in Consiglio regionale per abrogare l’obbligo di imbustare il pane fresco, come previsto dal decreto regionale 2/2005 entrato in vigore ad aprile 2009. “Una follia”, spiega al VELINO Luca Vecchiato presidente della Fippa-Federazione panificatori italiani. Il provvedimento nato in origine contro l’abusivismo, secondo il presidente dell’associazione di categoria non serve: “gli abusivi sopravvivono sempre, anche falsificando buste ed etichette”. Anzi, “così non si fa altro che mettere in crisi i fornai che fanno bene il proprio mestiere. Anche perché con il sacchetto di plastica si distrugge il prodotto che perde gran parte delle sue qualità, e che diventa mollo e cattivo”. Sono circa 4.500 i panifici della Campania, “ma di questi sono solo tremila quello ufficiali”, insiste Vecchiato.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1273284&t=Pane_in_Campania_%E8_cattivo_e_costoso_Fippa_Basta_buste_di_plastica

Vicenza: partito lo smaltimento delle borse in plastica

Dal Giornale di Vicenza del 14/01/2011
I negozi si stanno attrezzando per per i sacchetti ecologici. C'è chi ha fatto realizzare contenitori in cotone con stampati i monumenti storici della città laniera. Schio si prepara a dare l'addio ai sacchetti di plastica. Buona parte dei negozianti del centro sono già pronti a fare il salto di qualità e nel giro di pochi mesi potrebbero abbandonare definitivamente il vecchio contenitore della spesa a favore di quello biodegradabile oppure di quello di carta. Problemi e dubbi però non mancano.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/217843__partito_lo_smaltimento_delle_borse_in_plastica/

Spagna, al via la campagna “Cambia il sacchetto una volta per tutte”

Da Repubblica del 14/01
Inizia la campagna spagnola di sensibilizzazione a favore della riduzione dell’utilizzo di saccetti di plastica. Il Ministero punta ad eliminare la presenza sul territorio entro il 2015. Anche la Spagna, sulla scia di altri paesi europei tra cui l'Italia, ha dato il via alle iniziative contro di messa al bando dei sacchetti di plastica. La campagna “Cambia il sacchetto una volta per tutte”, organizzata dal Ministero dell’Ambiente, sarà presentata oggi e punterà alla spingere i consumatori a non utilizzare le comuni buste per il trasporto della spesa proponendo alternative sostenibili come la sporta in tessuto o in materiale riciclato.

Per leggere l'intero articolo: http://www.repubblica.it/news/ambiente/rep_rinnovabili_spagna-al-via-la-campagna-cambia-il-sacchetto-una-volta-per-tutte801618.html

Novara: niente più sacchetti di plastica per la spesa, addio con problemi

Da l'Azione di Novara: 14/01/2011
Dal 1° gennaio supermercati e negozi non possono più distribuire sacchetti di plastica (salvo esaurimento scorte possibile fino a giugno). Si possono utilizzare solo borse ecologiche. La novità pesa sul commercio. «Ci costano fra il 30 e il 50% in più» spiegano da Confesercenti. Il direttore dell’Ipercoop annuncia: «Tra qualche settimana sacchetti biodegradabili».

Per leggere l'intero articolo: http://www.sdnovarese.it/azione/articolo.cfm?id_dati=2633

Auchan: con gli shopper risparmiati in due anni avremmo coperto due Toscane

Dal Sole24ore del 14 gennaio
Anche la catena francese può pregiarsi di un primato anti-plastica, visto che già dal luglio 2009 le sue scorte di shopper di plastica erano esaurite. Dopo qualche prima, debole resistenza, i clienti si sarebbero anche in questo caso abituati presto al nuovo corso. E con le buste non immesse sul mercato, questo il calcolo di Auchan, si sarebbe potuta ricoprire una superficie pari a due volte la Toscana.
L'alternativa più gettonata era anche per Auchan la busta in Mater-bi, fragile e quindi gettata via subito. Visto che l'usa e getta era una pratica da abolire, nel settembre 2010 Auchan in collaborazione con il WWF Italia, ha messo a disposizione dei clienti dei suoi 52 punti vendita una borsa multiuso, che ricorda un po' quella delle nonne ma è disegnata dallo stesso presidente dell'associazione, Fulco Pratesi. E il ricavato va a sostenere le oasi WWF. Auchan però propone anche eco-box di cartone e sacchetti di carta, senza logo, sottolinea l'azienda, perché non si tratta di un'operazione di marketing ma di una campagna di sensibilizzazione ambientale.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-12/shopper-plastica-sopravvive-evoluzione-162748.shtml?uuid=AYSQrCzC#continue

Coop: i nostri clienti sono già abituati a fare a meno della plastica

Dal Sole24ore del 14 gennaio
Nei supermercati Coop le alternative ai sacchetti di platica sono apparse già nella primavera del 2009. La sperimentazione partì dalla Unicoop Firenze, dove tutte le spese vennero messe in shopper "verdi" e oggi nei 1440 punti vendita, fra supermercati e ipermercati, le utlime scorte sono in esaurimento. Si parla di aprile come mese in cui finiranno del tutto. In alcune zone, ad esempio quella di Firenze e la Toscana in generale oltre ad alcune parti d'Emilia, il 60% delle spese viene fatto ormai da più mesi senza richiedere lo shopper e per i clienti Coop, quindi, l'abbandono totale della plastica non è poi una gran rivoluzione. Tra le varie alternative la più celebre è la busta realizzata in treccia di polipropilene dalle fantasie vivaci e colorate, variante considerata la migliore nel rapporto qualità/prezzo. Si conferma che gli shopper biodegradibili sono poco resistenti, ma che si stanno facendo anche dei test per aumentarne la grammatura.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-12/shopper-plastica-sopravvive-evoluzione-162748.shtml?uuid=AYSQrCzC

Lo shopper di plastica sopravvive all'evoluzione ecologista. Ma in molti ne fanno già a meno

Dal Sole24ore del 14 gennaio
A guardar bene, però, l'invasione delle buste alternative non è ancora scoppiata, perché in molti supermercati alla domanda del cassiere "busta?" si continua a rispondere "sì", avendo in cambio il caro, vecchio shopper di polietiliene. Le ultime scorte, quelle ancora consentite dal provvedimento, a breve però finiranno per essere sostituite da almeno quattro alternative di trasporto della spesa: la busta biodegradabile di Mater-bi (ahimé poco resistente, come ammettono gli stessi rivenditori e quindi usa e getta come quella vecchia), la borsa di plastica ma riutilizzabile, quella di tessuto e il sacchetto/scatola di carta.


Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-12/shopper-plastica-sopravvive-evoluzione-162748.shtml?uuid=AYSQrCzC
SE CE L'HANNO FATTA LORO...VI PREGO LEGGETE QUESTO ARTICOLO !!!
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/01/09/news/strauss_rifiuti-10995907/

Tutto si può migliorare, ma non si torna indietro

Abbiamo vinto, gli ambientalisti (e in particolare Legambiente che di questa battaglia è sempre stata protagonista) hanno vinto e persino Prestigiacomo si è convinta della bontà di questa scelta. E da due settimane in tutte le famiglie si parla di questo, si è avviato un processo inevitabile di cambiamento dei nostri stili di vita, riutillizzo, riportare la stessa sporta, e i sacchetti in bioplastica. Questa grande innovazione tecnologica basata sulla sostenibilità, un vero caso positivo di green economy che può davvero aprire la strada alla 'nuova' chimica e rifare grande un settore, che è stato importantissimo per l'Italia negli anni del nostro boom e che ora versa in gravissima crisi. Certo se la vecchia chimica non avesse perso tempo nell'ostruzionismo si sarebbe potuto pensare anche a modalità più chiare per lo smaltimento delle scorte e anche a distinzioni efficaci tra shopper e shopper, dando più tempo a quelli che per struttura (spessore) sono più riutilizzabili. Si può ancora fare, ma ormai comunque per fortuna la rivoluzione è cominciata e non si tornerà più indietro.
Francesco Ferrante, senatore Pd

Per leggere l’articolo completo: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=8484

Da Novamont un numero verde per informazioni e richieste

Novamont attiva il numero verde 800 933394 per tutte le richieste inerenti i nuovi shopper biodegradabili. Una soluzione, ideata in collaborazione con Sisifo Italia, per rispondere tempestivamente ed esaustivamente a tutte le domande di tipo tecnico, commerciale o semplicemente informativo relative ai nuovi sacchetti biodegradabili in commercio.Il servizio, già attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, consentirà quindi di soddisfare tutte le numerose richieste provenienti da privati ed aziende, soprattutto dopo la messa al bando dal 1 gennaio 2011 dei tradizionali sacchetti di plastica.

giovedì 13 gennaio 2011

Una SMA ad esaurimento scorte.

Continua la sfida sacchetto di plastica contro ambiente! Ieri sera sono passato a fare la spesa al supermercatino Sma di via Noe a Milano: alle casse resisteva ancora il vecchio sacchetto inquinante. "Ad esaurimento scorte" giurano! Ma quelli in plastica riciclabile erano ben nascosti sotto il tavolo. Sarà stata l’ora ma i clienti sembravano più interessati a tornare a casa che a mettersi a discutere sulla scelta. Prendevano il loro bel sacchetto di plastica senza fiatare. Speriamo quindi che i magazzini si svuotino in fretta!

Sabato al mercato di via Borsieri

“4 chili di arance, due di clementini, quelli buoni, e 3 di patate”. “Vuole il sacchetto?” “No, grazie. Ho già il mio carrello”. La conversazione, sabato scorso, a pochi giorni dalla messa al bando della plastic bag. Al mercato di via Borsieri a Milano i sacchetti vengono ancora distribuiti. “Ma per poco!” annuncia il mio fruttivendolo di fiducia, magro e col cappello di lana tirato fin sugli occhi per il freddo. La signora ,che ha rifiutato il sacchetto, avrà una settantina d'anni e sfodera un bel trolley multi accessoriato. “Quando tre anni fa mia figlia me l'aveva regalato, mi ero quasi offesa. Mi dai della vecchia che ha bisogno del bastone?... E invece, adesso che i sacchetti di plastica non ci saranno più, sono alla moda più di tutti voi”. La signora se la ride e tutta soddisfatta fila via. Arriva il mio turno. 5 chili di arance più tutto il resto sono un bel peso da trasportare fino a casa. Un bel carrellino? Non ci avevo mai pensato, ma non sarebbe proprio una cattiva idea...

mercoledì 12 gennaio 2011

Il comunicato del Ministero dell'Ambiente (2)

Comunicato stampa del Ministero dell'Ambiente
30 dicembre 2010

Precisazioni sul divieto di commercializzazione delle buste di plastica in vigore dal 1° gennaio 2011

In relazione ai numerosi quesiti pervenuti si precisa che il divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti, di cui all’ 1, comma 1130 della legge 26 dicembre 2006, n. 296, come modificato dall'art. 23, comma 21-novies del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n.102 sarà in vigore dal 1° gennaio 2011.
Resta consentito lo smaltimento delle scorte in giacenza negli esercizi artigianali e commerciali alla data del 31 dicembre 2010, purchè la cessione sia operata in favore dei consumatori ed esclusivamente a titolo gratuito.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con le autorità competenti, effettueranno controlli per verificare il rigoroso rispetto della normativa vigente.

Il comunicato del Ministero dell'Ambiente (1)

Comunicato stampa del Ministero dell'Ambiente
22 dicembre 2010
Il CDM conferma lo stop ai sacchetti di plastica dal 1 gennaio 2011

Prestigiacomo: «Una grande innovazione, adesso necessario coinvolgimento pieno dei cittadini»

Il Consiglio dei Ministri ha confermato lo stop all’utilizzato dei sacchetti di plastica dal 1 gennaio 2011, senza proroghe. “E’ una grande innovazione, quella introdotta dal governo - ha commentato il ministro Stefania Prestigiacomo, che si è opposta all’introduzione dell’ennesima proroga – che segna un passo in avanti di fondamentale importanza nella lotta all’inquinamento, rendendoci tutti più responsabili in tema di riuso e di riciclo. Perché il provvedimento possa però produrre risultati concreti, è necessario il coinvolgimento pieno degli operatori commerciali, della piccola e della grande distribuzione, perché sperimentino su larga scala sistemi di trasporto alternativi ai sacchetti di plastica, e dei cittadini”.

L'edicola amica dell'ambiente

Una piacevole sorpresa questa mattina: passando dall'edicola in via Rovetta a Milano, dove di consueto prendo i giornali, ho notato con gioia che la signora titolare del negozio mi aveva preparato il plico quotidiano in un sacchetto. Mi aspettavo, un po' come sempre, la classica sportina in plastica con il logo di un supermercato. E invece no: si trattava di un sacchetto in bioplastica. Immediatamente è scattata la domanda sul perchè e altrettanto immediata è stata la risposta: "sono informatissima - mi ha detto - perchè ho seguito tutta questa battaglia contro il sacchetto di plastica dall'inizio! L'ambiente è fondamentale!". Sono uscito dal negozio più contento. E alloa viva la nostra edicolante ecologica!

martedì 11 gennaio 2011

L'addio agli shopper divide l'industria

dal Sole24ore del 6/01/2011
È polemica sugli shopper di plastica biodegradabile. I produttori dei sacchetti convenzionali in polietilene hanno dovuto pagare i costi di trasformazione delle macchine per la produzione e si ritrovano ad affrontare uno "shortage" della materia prima, oltre a ritrovarsi spesso i magazzini pieni di sacchetti "non bio" invenduti.

Per leggere tutto l'articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-01-06/laddio-shopper-divide-industria-064033.shtml?uuid=AYBAcYxC

Pizza, mandolino e… sacchetti di plastica. Addio all'ultimo cliché italiano

dal Sole24ore del3/01/2011
Anche se i supermercati e altri rivenditori li hanno fatti pagare, è vero che molti negozi davano sacchetti di plastica gratis a ogni acquisto. Una tendenza "recente", afferma la Cnn, poiché "i sacchetti di carta - o nessun sacchetto – erano la norma solo 30 o 40 anni fa, quando le signore andavano a fare compere con il loro carrello o la reticella della spesa". Se la Cnn avesse voluto rivangare, poteva ricordare le sporte di vimini di 50 anni fa. O magari i cesti che le contadine si caricavano sulla testa.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-03/pizza-mandolino-sacchetti-plastica-154959.shtml?uuid=AYAWouwC&fromSearch

Legambiente: ogni italiano usa 300 sacchetti di plastica in un anno

Dal Sole24ore del 21\12\2010
Secondo il dossier Legambiente sulle shopper non ecologiche, l'Italia è all'ultimo posto in Europa, con ben 20 miliardi di buste nuove utilizzate all'anno, ossia 300 sacchetti a testa nell'arco di 365 giorni. Sostituendo con 10 sporte riutilizzabili i 300 sacchetti di plastica che ogni italiano consuma ogni anno si possono risparmiare più di 180 mila tonnellate di petrolio e altrettante di emissioni di CO2. In Europa le buste consumate sono 100 miliardi e le stime parlano di una commercializzazione annua mondiale di 1000 miliardi di sacchetti.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-31/legambiente-ogni-italiano-sacchetti-162645.shtml?uuid=AYcEJ2vC&fromSearch

Anche Napoli sceglie bioplastica o sacchetto riutlizzabile

dal Corriere del Mezzogiorno del 3 gennaio 2011
Napoli cerca di dare un contributo al contenimento dei rifiuti e al rispetto dell'ambiente vietando dall’inizio dell’anno la commercializzazione dei sacchetti non biodegradabili nei negozi e nei supermercati. Ma se nei grandi punti vendita - ipermercati e, poco fuori città, i centri commerciali - sono apparsi già da un po' i sacchetti biodegradabili o quelli riutilizzabili in canapa e juta, negli esercizi di vicinato le cose stanno diversamente.

Per leggere l'intero articolo: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/3-gennaio-2011/occhio-scontrino-vietata-napoli-vendita-sacchetti-plastica-181188650049.shtml

Il «giallo» dei sacchetti di plastica

Dal Corriere della Sera del 5 gennaio 2011
Le vecchie buste sono illegali dal primo gennaio. Vietati, mancano multe e controlli. I consumatori: dubbi sullo smaltimento, rischio far west. Legambiente: «nessun allarmismo, scorte già finite» Le nuove buste per la spesa sono riutilizzabili. Il dubbio è tutto nell'arco di tempo: quanto rimane per smaltire le scorte di sacchetti di plastica? Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente, smorza i toni: «Non vedo tutto questo allarmismo, in quasi tutti i supermercati milanesi le scorte di sacchetti di plastica sono già esaurite. Potranno durare più a lungo nei negozi di prossimità, ma non credo che qualcuno potrà approfittarne per farsi pubblicità. Questo decreto era necessario, la rivoluzione era già in corso».

Per leggere tutto l'articolo: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_5/giallo-sacchetti-plastica-vietati-multe-181197691775.shtml

Viva i carrellini per la spesa!

Sicuramente qualcosa è cambiato!
In questi primi giorni dell'anno mi sono appassionata a vedere una vera e propria sfilata di molti carrellini colorati in giro, dal maculato al pois, che passeggiano per le grandi vie di questa città.
Sicuramente è un'ottima soluzione per chi fa la spesa a piedi.
La cosa più interessante che ho visto al supermercato BILLA di via san Gregorio a Milano quando ieri sono andata a fare la spesa, sono i carrellini che vengono anche utilizzati anche per selezionare la quantità di prodotti da acquistare prima di arrivare alle casse.
Grazie a questi magnifici carrelli! Sarà più facile dire addio sacchetto di plastica!

Sacchetti di plastica al bando ma a pagare è sempre il cliente

Da Repubblica del 3 gennaio 2011
Nei negozi quelli bio arrivano a costare tra i dieci e i venti centesimi l'uno
La Regione ha concesso tre mesi di tempo poi farà scattare i controlli. Ecologici, sì, ma più cari. Il giorno del debutto, di fatto, dei sacchetti biodegradabili resi obbligatori dal 1 gennaio dal ministero dell'Ambiente. Ma è già in arrivo una "sorpresa" per i clienti: i negozi dove, prima, la classica e inquinante busta di plastica era gratis adesso sono pronti ad aggiungere fino a 10 o addirittura 20 centesimi allo scontrino. "Costano più del doppio di quelli vecchi - spiegano i gestori - e siamo costretti a far pagare la differenza al cliente".

Per leggere tutto l'articolo: http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/01/03/news/sacchetti_di_plastica_al_bando_ma_a_pagare_sempre_il_cliente-10825486/

Sacchetti di plastica addio. Viaggio nell'hinterland milanese

Dal quotidiano "Il Giorno" del 9 gennaio
Viaggio nei supermercati dell'hinterland milanese: Sacchetti di plastica banditi dal mercato. Il mondo del commercio è preparato però il cambiamento è lento. Due le principali preoccupazioni dei consumatori: come si potrà buttare la spazzatura e il prezzo dei sacchetti bio. Sul loro costo in molti storcono il naso: sono più cari e più fragili rispetto a quelli inquinanti. E, se da un lato emerge che la buona abitudine di portarsi appresso la borsa di cotone o la tela di juta sembra già radicata nell’hinterland, dall’altro si nota che non sono pochi quelli che davanti all’espositore non resistono alla tentazione e dei sacchetti inquinanti gratis ci fanno la scorta. Gioveranno all’ambiente le borse biodegradabili, ma non altrettanto al portafoglio.

Per leggere l'intero articolo:http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2011/01/08/439452-favorevole_obbligo.shtml

E continuavano ad usare quello di plastica..........

Supermercato di medie dimensioni zona Vittoria. Non simpatici ma comodi, praticamente sotto casa. Il 4 gennaio sono andata a fare spesa e avevano ancora i sacchetti di plastica. La commessa non sapeva nulla e mi ha risposto "Io faccio quello che mi dicono; e deve parlare con il direttore". L'ambientalista rompiscatole - io - si dirige quindi dal direttore: " C'è stata una proroga" - No, non mi risulta - "Possiamo usare i sacchetti di plastica senza farli pagare e sino ad esaurimento. Prevediamo l'esaurimento in 2/3 giorni". Questa sera passo a controllare...............

Senza sacchetto: anche per le più abitudinarie!

Non so voi... ma io non ho percepito un cambiamento epocale. Era già da un po' di tempo che il super dove vado abitualmente, quello sul percorso ufficio-casa, insomma l'Esselunga di Pellegrino Rossi, Milano, metteva a disposizione i sacchetti alternativi - carta, amido di mais, ecc. - e ora... è come prima. Certo, ho dovuto fare un po' di training per ricordarmi le borse in tela, ma messe un paio in macchina... tutto è andato a meraviglia. Anche epr la più abitudinaria delle persone!

Supermercati GS amici dell'ambiente

In questi primi giorni di messa al bando del sacchetto di plastica, ho notato una situazione ancora in transizione. Venerdi 7 gennaio da GS di via Spinoza mi è stata consegnata subito la busta di carta con la scritta "Supermercati GS amici dell'ambiente". In coda nei supermercati le donne sembravano comunque le più attente, le prime ad aver recepito questa "svolta": si aggiravano infatti tra gli scaffali “armate” chi di semplici borse in tela chi, invece, di borse riutilizzabili sul tipo di quelle blu dell’Ikea. Alcune, come già accadeva prima, avevano gli appositi trolley di tela colorata per la spesa. Alcuni clienti si erano persino portati da casa il vecchio sacchetto di plastica. Proprio questi sembrano i meno felici del cambiamento. Un signore anziano, in fila alle casse stava proprio discutendo con la commessa sulla tenuta delle nuove borse, secondo lui non abbastanza resistenti e capaci di reggere il peso di più bottiglie o scatolame. In generale, comunque, in tutte e tre le situazioni non ho verificato altre “contestazioni”. Più desolante la situazione nei piccoli esercizi commerciali dove nulla sembra cambiato: sabato sera, ad esempio, nel take away indiano di via Donatello, alla domanda "ma lo sapete che da oggi..." ho ottenuto come risposta occhi sgranati e una mano che mi allungava il pacchetto con il pollo tandoori rigorosamente chiuso in una sportina plasticosa. Con buona pace del decreto di fine anno!

il bando, le feste, i saldi

Dopo il bando tanto agognato dei sacchetti di plastica,in queste feste e soprattutto con i saldi (visto che ho acquistato di più),ho fatto più attenzione a che sporta mi propinassero i commercianti...Devo dire che i supermercati dove sono stata ( di per dì,coop,sma) avevano le sporte bio o, in alternativa ti proponevano delle sporte in tessuto o plastica riciclata ...Mi ha colpito pure una boutique(elle+creat) dove mi servo abitualmente (e chiaramente mi ci sono gettata per i saldi)che per il divieto si è inventata un fantastico sacchetto di carta molto "chic"!H&M ha ancora un enorme e orribile sacco plasticoso e, chiaramente, i commessi non sapevano nulla del divieto!Fiorucci,carta (ma devo dire da sempre...a mio ricordo)Io,comunque, per fare la spesa nella mia borsetta tengo sempre una-due borse di cotone tascabili che sono  pratiche e soprattutto
riutilizzabili!Cerco sempre, infatti di usare e riusare le sporte evitando di inquinare l’ambiente e di sprecare risorse!

Il Gigante a Lodi

Grande supermercato, ci vado di rado. Già da qualche mese è passato alla bioplastica, mater-bi. Proprio per questa ragione, avevo notato, da consumo quasi esclusivo di plastica si è convertito a consumo quasi esclusivo di bioplastica. Alla faccia dello spreco. Ma al 7 gannaio, quando ci sono capitato di nuovo, le sporte della spesa hanno fatto capolino anche qua. Davanti a me, alle casse, il marito si ostina a far stare tutta la sua spesa in una capiente sporta in plastica (quelle a forma squadrata, con i manici e la chiusura a lampo). La moglie, ragionevolmente propone di acquista una busta di bioplastica, lui no, insiste: "Con quello che costano!". Ma alla fine si rassegna.

Il panettiere di viale Monza (Milano)

Mi sono simpatici: lui e lei, piccolo forno in viale Monza, vicino alla sede di Legambiente a Milano. Ci passo ogni tanto a prendere il pane per fare colazione in ufficio. Sono i primi dell'anno è il tema è quello dei sacchetti di plastica: mi vede entrare e, invece di aggredirmi per chiedere spiegazioni e criticare la mancanza di informazioni, dice a tutti: "Sono gli ultimi, non vedo l'ora di farli fuori!" E poi prosegue: "Sì, sì, vi dovete arrangiare signori. Il pane ve lo diamo già nel sacchetto di carta per alimenti. Quando finirò le scorte non ve lo metterò più anche nella plastica. E così risparmierò." Ridiamo di gusto e, per abitudine, mi infila il sacchetto del pane nella busta. Lo faccio notare, e si giustifica: "E' l'abitudine".

Vietata la commercializzazione dei sacchetti di plastica per la spesa

Dal 1 gennaio 2011 è vietata la commercializzazione di sacchetti di plastica per la spesa in Italia. Siamo il primo grande paese europeo a cominciare. A seguire le indicazioni del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) in difesa della biodiversità marina, al fine di evitare la dispersione di materiali di plastica (specie se volatini e di scarso valore) nell'ambiente e nei mari (vedi a tal fine i video che abbiamo selezionati in www.puliamoilmondo.it).
La recente campagna di Legambiente per l'entrata in vigore del divieto in Italia ha raccolto tante adesioni: oltre 100 mila firmatari alla petizione, 90 mila durante i giorni di Puliamo il Mondo, tanti altri on line, poi 20 mila hanno votato per le alternative (si vota ancora qui).
Prosegue la campagna per sostenere il cambiamento di abitudini: dall'usa e getta alla sporta della spesa! I Circoli locali di Legambiente, oltre a promuovere iniziative proprie, aderiscono e sostengono le iniziative locali di "Porta la Sporta" (vedi).
Il divieto, come potete leggere anche sui nostri siti, entra in vigore dopo 4 anni di preavviso: la legge che lo prevedeva è la Finanziaria 2007, votata dal Parlamento nel dicembre del 2006. Il divieto doveva entrare in vigore al 1 gennaio 2010, ma è stato prorogato di un anno. La scadenza al 1 gennaio 2011 era dunque pluri annunciata!
Come mai invece nessuno ha detto niente a gran parte dei consumatori? Come mai nessuno ha preavvisato i negozi? Come mai le associazioni di categoria (dei produttori di sacchetti, del commercio) hanno sperato solo in una ulteriore proroga invece di prepararci al passaggio?