Questo il logo della campagna Legambiente che ha raccolto l'autunno scorso oltre 100 mila firmatari

giovedì 4 agosto 2011

Riconfermata la messa al bando dei sacchetti di plastica non biodegradabili dal Consiglio dei Ministri del 3 agosto. Primo Paese al mondo!!!
Il provvedimento, i cui dettagli non sono ancora noti, era necessario perchè la norma che li metteva al bando dal 1° gennaio del 2011, aveva lasciato alcune incertezze. Conseguenza: la vendita al dettaglio -panettieri, drogherie, macellerie - è stata sommersa da sacchetti “finto-bio”. Come fare a riconoscere i finto-bio ovvero i sacchetti fossili in polietilene? Sono quelli su cui si legge “… con ECM”.
Ora, finalmente, si sono chiariti i riferimenti normativi europei per la biodegradabilità dei materiali e nessuno potrà più fare il gioco sporco.

Alcune indicazioni per gestire correttamente gli shopper.
Shopper in bioplastica: è corretto utilizzarlo per i rifiuti organici e per l'indifferenziato; non va gettato nella raccolta differenziata della plastica
Shopper fossile (fino a che ancora sarà in circolazione): da non usarsi assolutamente per la raccolta dei rifiuti organici; essendo in polietilene il modo più corretto per liberarsene è utilizzarlo per la raccolta differenziata della plastica.

giovedì 19 maggio 2011

Sacchetti di plastica. Europa propone consultazione

Legambiente: “Bene Potocnik. L’esperienza italiana ripetibile in tutta l’Europa”

Contrariamente a quanto auspicato dall’industria dei sacchetti di plastica, che chiedeva una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per il divieto di commercializzazione delle buste di plastica dal gennaio di quest’anno, la Commissione Ue ha approfondito il bando italiano e, dopo averlo valutato positivamente, sta valutando la possibilità di estenderlo al resto d’Europa.

“Questa è una bella notizia - ha dichiarato il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani – sia per il futuro dell’industria, che in questo modo riuscirà ad affrontare le sfide del mercato globale, sia per l’ambiente. I sacchetti di plastica infatti, rappresentano un problema ambientale molto rilevante. Secondo studi recenti, sono addirittura 500 le tonnellate di rifiuti in plastica che complessivamente galleggiano nel Mediterraneo.


L'Ufficio Stampa Legambiente 0686268376-53

venerdì 22 aprile 2011

A Milano la battaglia al sacchetto di plastica è vinta! Lo dice anche la Camera di Commercio.

A Milano il sacchetto di plastica è definitivamente sconfitto. I dati parlano chiaro: il 60% dei milanesi usa borse riutilizzabili anche se il 20%, una minoranza, ancora non può fare a meno del vecchio caro sacchetto alla cassa. È quanto emerge da una ricerca condotta dalla Camera di Commercio che mette in luce il fatto che i comportamenti dei consumatori sono cambiati irreversibilmente: nell’ultimo anno, l’uso della borsa della spesa riutilizzata come contenitore per la spazzatura è quasi dimezzato, con un risparmio di 84 milioni di pezzi. La ricerca rivela, inoltre, che ogni famiglia milanese ha in casa, in media, ventidue sacchetti di plastica, di cui tre nuovi ogni settimana che provengono per lo più dai supermercati. Solo cinque si trasformano ormai in contenitori per la spazzatura mentre per imbustare la spesa i milanesi scelgono varie soluzioni. Le più amate sono le borse di stoffa, le famose shopping bag riutilizzabili, seguite dalle le borse con le ruote. Pochi scelgono ormai i sacchetti nuovi e ancor meno di portarsi da casa i sacchetti vecchi (solo il 12%).

lunedì 18 aprile 2011

Il Consiglio di Stato conferma lo stop ai sacchetti di plastica

Il Consiglio di Stato ha confermato il divieto alla commercializzazione delle buste di plastica. Un decisione che conferma che l’innovazione ha vinto ancora una volta contro il vecchio modo di fare industria. E' l'ennesima conferma che la battaglia per il divieto di commercializzare shopper di plastica usa e getta era giusta fin dall’inizio. La sentenza di conferma del Consiglio di Stato viene dopo quella del Tar del Lazio che sanciva il divieto di commercializzazione delle buste di plastica in vigore dallo scorso primo gennaio e dopo il ricorso di Unionplast e quattro aziende produttrici di shopper non biodegradabili contro il Ministero dell’Ambiente a fianco del quale, invece, si era schierata Legambiente. Anche la stessa Commissione europea sta studiando a livello comunitario una misura analoga al bando italiano.

lunedì 21 marzo 2011

Il Codacons vuol boicottare la grande distribuzione

Tratto da: vostrisoldi.it
In accordo con quanto riporta il Codacons, il provvedimento adottato dal Governo relativo al bando dei sacchetti di plastica si sta rivelando per i cittadini/consumatori una vera e propria fregatura. Questo perché, innanzitutto, rispetto agli odiati ed inquinanti sacchetti non biodegrafabili quelli nuovi sono in media il 30% più piccoli.
Inoltre, i supermercati le buste se le fanno pagare, sia prima che ora; il fatto è che ora si è passati dai 5-6 centesimi di euro a busta a 9-10 centesimi di euro per quelli biodegradabili. Insomma, a carico dei consumatori il costo per fare la spesa è quasi raddoppiato, ragion per cui, attraverso il Blog del Presidente Carlo Rienzi, www.carlorienzi.it, il Codacons ha annunciato il lancio dell’iniziativa “Boicottiamo le buste della spesa“. In che modo? Ebbene, l’Associazione raccomanda di portarsi da casa “sportine, sacchetti di tela, borse e qualsiasi altro involucro capace di contenere la nostra spesa“. In questo modo evitiamo di “regalare soldi alla grande distribuzione“.

Per leggere l'intero articolo: http://www.vostrisoldi.it/articolo/buste-di-plastica-troppo-care-boicottaggio-codacons/39323/

Niente sanzioni all'Italia dalla UE ma i fabbricanti di plastica si lamentano

non si è conclusa ancora la battaglia legale intrapresa dopo la messa al bando dei sacchetti di plastica non biodegradabili dal primo gennaio 2011, da parte del Ministero dell’Ambiente italiano. Le aziende trasformatrici di materie plastiche lamentano la mancanza di parametri certi e univoci per la definizione di “bio o non bio”, con conseguenti danni economici e speculazioni di mercato per tutti gli operatori di questa particolare filiera.
Il ricorso presso il Parlamento Europeo non è stato fattivo: dalla Commissione UE non arriveranno né sanzioni né blocchi in merito all’iniziativa.
Nonostante il plauso delle associazioni ambientaliste, Legambiente in primis, le modalità con cui si è scelto di eliminare le buste di polipropilene dai negozi aveva scatenato non poche proteste da parte delle industrie che con la plastica ci vivono, a partire da European Plastics Converters e UnionPlast.

Leggi l'Intero articolo su: http://blog.pmi.it/21/03/2011/sacchetti-bio-niente-sanzioni-ue-per-litalia-imprese-deluse/

martedì 15 marzo 2011

Vittoria: Divieto allo shopper in plastica, ok Ue all'Italia

Non è a rischio di saltare la messa al bando in Italia dei sacchetti di plastica non biodegradabili, scattata il 1° gennaio scorso in tutti i supermercati e negozi. Ad annunciarlo ieri a Bruxelles, in una conferenza stampa tenuta a margine della riunione dei ministri Ue dell'Ambiente, è stata Stefania Prestigiacomo. «Poiché l'Italia si è impegnata a notificare il provvedimento, la Commissione europea non aprirà una procedura di infrazione nei nostri confronti. Quindi non ci sarà la sospensiva della misura» ha reso noto il nostro ministro.

Dal Sole24ore del 15 marzo. Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-03-15/shopper-plastica-italia-064011.shtml?uuid=AaXlCZGD

Shopper plastica usa e getta, Ue studia divieto Legambiente: “Molto positivo, la legge italiana esempio da imitare”

“Le parole del commissario Ue all’ambiente, Janez Potocnick, che riconoscono l’insostenibilità della produzione di buste di plastica usa e getta e la pericolosità dell’immissione di queste nell’ambiente, soprattutto marino, danno ragione all’Italia, che ha già attuato il divieto di commercializzazione di questi sacchetti nel proprio territorio. L’intenzione espressa oggi da Potocnick, di voler studiare una misura analoga a quella italiana per tutti i 27 paesi membri, come più volte auspicato da Legambiente, fa ben sperare per il futuro dell’ambiente e soprattutto del Mediterraneo dove si calcola che galleggino ben 500 tonnellate di rifiuti plastici”.

Così il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani, commenta le dichiarazioni favorevoli di una probabile messa al bando dei sacchetti di plastica ‘usa e getta’ in tutta Europa, espresse oggi dal commissario Ue all’ambiente, Janez Potocnick.
(Roma, 14 marzo 2011, Ufficio Stampa Legambiente)

venerdì 11 marzo 2011

Al bando i sacchetti di plastica. In Liguria tornano le ‘retine’

No all’usa e getta, si all’usa e riusa; meglio i sacchetti biodegradabili, molto meglio se riutilizzati. E’ lo slogan della campagna regionale «Senza plastica Liguria più bella», accolta di buon grado dall’amministrazione comunale spezzina allo scopo di promuovere fra i cittadini un cambiamento delle abitudini quotidiane, orientate ad un maggior rispetto dell’ambiente.

Da "La Nazione" del 10 marzo. Per leggere l'intero articolo: http://www.lanazione.it/laspezia/cronaca/2011/03/10/471729-bando.shtml

giovedì 10 marzo 2011

La plastica sta uccidendo le tartarughe nel mare Adriatico

Una su tre ne ha un po’ nella pancia. Fra le tartarughe trovate morte, una su tre ha frammenti di plastica nel tubo digerente. Come minimo questi detriti sottraggono spazio al cibo. Come massimo provocano occlusione e morte. Lo ha documentato una ricerca dell’Università di Zagabria fresca di pubblicazione sul periodico scientifico Marine Pollution Bulletin. L’inquinamento chimico dell’Adriatico è noto e studiato da tempo: ma è la prima volta che gli scienziati si occupano dei rifiuti solidi. E hanno scoperto che la situazione è seria. Anche se i siti di riproduzione sono più a Sud, l’Adriatico settentrionale è un luogo molto importante per le tartarughe di mare: le acque costiere sono basse e tiepide, ed è uno dei pochi luoghi del Mediterraneo in cui anche le tartarughine giovani possono nutrirsi di organismi bentonici, cioè che vivono sui fondali.Però sui fondali c’è anche la plastica. Gli studiosi di Zagabria hanno effettuato l’autopsia su 54 tartarughe che il mare ha buttato a riva morte, o che sono morte impigliate nelle reti dei pescatori. Ebbene, un terzo di questi 54 animali aveva frammenti di plastica nel tubo digerente: sacchetti per la spesa, imballaggi, cordini, polistirolo espanso, filo per la pesca. Una tartaruga aveva addirittura ingerito 15 pezzi di plastica, che occupavano quasi per intero il suo stomaco: anche se pesavano complessivamente solo 0,7 grammi, secondo gli scienziati sono stati probabilmente sufficienti ad uccidere l’animale.

L'articolo completo su: http://www.blogeko.it/2010/una-su-tre-ne-ha-un-po-nella-pancia-la-plastica-sta-uccidendo-le-tartarughe-nel-mare-adriatico/

Si discute del decreto No shopper

Al recente convegno organizzato a Roma per discutere sulla problematica degli shopper in plastica a rappresentare lo stato dell’arte è stato fra gli altri Ermete Realacci. Ha espresso così la sua posizione: «Il fine della norma era quello di promuovere nel Paese un impulso affinché il comparto della petrolchimica potesse rivedere il proprio operato in termini di eccellenza, onde costruire una partita che avrebbe allargato le possibilità economiche dell’industria italiana attraverso filiere ecocompatibili. Purtroppo si è perso del tempo e si sono persi gli obiettivi principali, non attrezzandosi per tempo e non affrontando subito i punti critici, ovvero: il reperimento della materia prima, le difficoltà tecnico-impiantistiche, l’integrazione fra le norme nazionali e quelle europee, il problema delle scorte». Sul punto, cioè sull’applicazione concreta del divieto, Stefano Ciafani, Responsabile Scientifico Nazionale di Legambiente, ha ricordato il forte sostegno dell’Associazione ambientalista a favore del mercato dei biopolimeri [shopper biodegradabili, ndr], e ha però aggiunto: «non è mai stata nostra intenzione pensare ad una sostituzione uno ad uno, né che tali dinamiche dovessero verificarsi senza la ricerca di un dialogo costruttivo con le imprese produttrici di film in polimeri tradizionali».

Nel mare tra Italia, Spagna e Francia una concentrazione di plastica più alta dell’isola di spazzatura nell’Oceano Atlantico

Legambiente insieme a Arpa Toscana e Arpa Emilia Romagna presenta il dossier “L’impatto della plastica e dei sacchetti sull’ambiente marino”

Nel mare tra Italia, Spagna e Francia c’è una concentrazione di plastica che supera quella del cosiddetto “continente spazzatura” presente nell’Oceano Atlantico. In un’ora nell’arcipelago toscano raccolti 4 kg di rifiuti, di cui il 73% in materiale plastico. È questo uno dei dati del rapporto “L’impatto della plastica e dei sacchetti sull’ambiente marino” realizzato da Arpa Toscana e dalla struttura oceanografica Daphne di Arpa Emilia Romagna su richiesta di Legambiente. Lo hanno presentato in Senato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, Francesco Ferrante, senatore del Partito Democratico e Fabrizio Serena, responsabile area mare di Arpat. Il rapporto, che sintetizza i principali studi scientifici sull’inquinamento da plastica in mare, potrà essere un utile contributo per il Ministero dell’Ambiente che dovrà rispondere alla richiesta di chiarimenti della Commissione europea sul bando italiano degli shopper. Sono queste, infatti, le motivazioni di carattere ambientale che possono consentire all’Italia di giustificare ogni ipotesi di violazione della Direttiva europea sugli imballaggi.


Per scaricare il dossier: www.legambiente.it

giovedì 3 marzo 2011

La Regione Liguria stanzia 100mila euro per la campagna contro i sacchetti di plastica

La Regione Liguria ha stanziato 100mila euro, alla Provincia di Imperia, per la campagna di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti e l'eliminazione dei sacchetti di plastica. Seguendo una direttiva CEE, dallo scorso 31 dicembre 2010, è vietato l'uso dei sacchetti della spesa in materiale plastico non biodegradabile. A tal proposito è attiva, da oramai tre mesi, una campagna di sensibilizzazione a cura dell'associazione -presente anche su Facebook - "Basta plastica". Campagna presente su ogni tipologia di media. Il prossimo passo della campagna di sensibilizzazione passerà attraverso la distribuzione di 50mila brochure e 20mila borse di tela, reperibili gratuitamente in varie catene di supermercati.Coinvolte anche le scuole, con gli studenti impegnati nella decorazione di parte delle borse in questione, le quali verranno poi rivendute nei mercatini rionali con il ricavato a disposizione delle casse degli istituti scolastici. E' prevista infine, sempre all'interno della campagna di sensibilizzazione, l'affissione di manifesti a tema.

Buste biodegradabili: a Napoli è boom di falsi

Anche le buste per la spesa biodegradabili sono state contraffatte.Alle spalle della stazione centrale di Napoli, tanto per citare una zona, sono in molti a vendere pacchi di sacchetti spacciati per ecologici, molto simili a quelli realizzati con i derivati del mais e altri prodotti naturali.Sono i commercianti cinesi a scatenare il boom (forse non ricordano che in Cina sono vietati?) e gli acquirenti sono tantissimi, purtroppo senza accorgersi della truffa: dai 12 euro di un pacco di buste ecologiche e a norma di legge, si passa infatti agli 8 euro dei sacchetti tarocchi. Su queste vi è anche la scritta riciclabile.

Leggi l'articolo completo su Vesuvius.it: http://www.vesuvius.it/buste-biodegradabili-a-napoli-e-boom-di-falsi-2669.html

La fine del sacchetto di plastica: le reazioni dei cittadini

Negozi e supermercati stanno smaltendo le ultime scorte. Poi le borse di plastica scompariranno dal mercato. E vicino alle casse ci sarà spazio solo per i sacchetti ecologici in carta o mater-bi, un tipo di materiale biodegradabile utilizzato anche per la raccolta della spazzatura (l’umido), o le shopping bag, le borse in tessuto riutilizzabili. La legge è entrata in vigore il 1 gennaio, ma gli effetti della rivoluzione si cominciano a vedere solo in queste settimane, ora che i magazzini pieni di sacchetti di plastica si stanno svuotando. Chi non si adeguerà alla nuova normativa rischia una multa fino a 250 euro.

leggi l'articolo completo de Il Giorno del 2 marzo: http://www.ilgiorno.it/legnano/cronaca/2011/03/02/467326-stop_sacchetti_plastica.shtml

Stop ai sacchetti di plastica in california

Dal gennaio 2012, 1.023.000 abitanti di San Jose, California, faranno
a meno dei sacchetti di plastica. La città-hub tecnologico della
California e degli Stati Uniti abbandona l'oggetto che più rappresenta
la old economy e simbolo di uno stile di vita del secolo scorso. L'area
della città ospita la più ampia concentrazione di conoscenza ed
expertise tecnologica al mondo: 6.600 aziende che occupano 254.000 persone.

La rivoluzione delle banane

Una irresponsabile scelta della multinazionale Del Monte, quella di confezionare le banane una ad una, si attira le giuste critiche da parte dell'Enviromental Board of the Local Government Association, l'ente inglese che si occupa di sostenibilità ambientale. Dalla Del Monte fanno sapere che le banane verranno commercializzate singolarmente come “snack energetico da consumare muovendosi” nei negozi, nelle palestre e nei centri sportivi. Non è ancora noto il prezzo, anche se probabilmente sarà più elevato del costo della singola banana acquistata al supermercato. L’idea non piace quasi a nessuno, perché in tempi in cui si fa di tutto per ridurre i rifiuti di imballaggio, questa scelta va nella direzione diametralmente opposta. I produttori si difendono spiegando che il packaging, già sperimentato negli States, ha un’anima eco-friendly visto che, grazie alla “tecnologia di maturazione controllata, le banane vengono inserite nei sacchetti quando sono ancora verdi e, maturando più lentamente di quelle lasciate all’aria aperta, possono durare fino a 6 giorni”. “L’uomo Del Monte dovrebbe dire di no – ha spiega Gary Porter dell’Enviromental Board of the Local Government Association, ente inglese che si occupa di sostenibilità ambientale, al Daily Mail – perché questo è un passo indietro che contribuirà a scatenare un duplice problema di discariche e di rifiuti"

martedì 1 marzo 2011

AMBIENTE: PRESTIGIACOMO INCONTRA COMMISSARIO UE DAMANAKI

Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha incontrato il 18 febbraio scorso il commissario europeo per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki. Nel corso dell'incontro sono stati affrontati i principali temi sul tappeto in materia di tutela del mare. Si e' parlato fra l'altro della proposta italo-francese di interdire lo stretto di Bonifacio al passaggi di navi che trasportano merci pericolose e dell'esigenza di tutela del patrimonio ittico del Mediterraneo.
"Vivo interesse e sostegno" e' stato inoltre manifestato dal commissario Damanaki nei confronti della normativa italiana che ha messo al bando dal gennaio scorso i sacchetti di plastica non riciclabile! (ITALPRESS).

lunedì 28 febbraio 2011

Il Tar del Lazio boccia Unionplast: una vittoria che fa bene al Mediterraneo.

Con grande soddisfazione da parte di Legambiente il Tar del Lazio ha confermato il divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica respingendo la richiesta con cui Unionplast e quattro aziende produttrici sollecitavano la sospensione del provvedimento che ha vietato a partire dal primo gennaio scorso la commercializzazione degli shopper in plastica. Aver introdotto questo divieto ci colloca, in Europa e nel mondo, tra i Paesi più virtuosi con un beneficio anche per tutto il Mediterraneo, uno dei mari più colpiti dall’inquinamento da plastica come testimoniano i tanti rapporti dell’Unep su questo problema.

Leggi gli articoli sui danni causati dalla plastica nel Mediterraneo http://www.rinnovabili.it/un-mare-di-plastica-minaccia-il-mediterraneo-403610
http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-790ad210-721b-4856-b5a5-fe7a28360152.html.

Firma la petizione di Expedition Med per proporre alla commissione europea una legge che consenta di porre fine allo scempio della plastica nel Mediterraneo! http://www.expeditionmed.eu/petition/index.php?lg=it

giovedì 24 febbraio 2011

No a balzelli su shoppers biodegradabili. interrogazione a ministro Prestigiacomo

“Nell'ambito delle sue prerogative di indirizzo e di controllo sulle politiche ambientali – dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici, che ha presentato in merito un’interrogazione parlamentare - il Ministro Prestigiacomo dovrebbe segnalare al Conai – il Consorzio nazionale imballaggi - l'opportunità di esentare gli shoppers in plastica biodegradabile dal Contributo Ambientale Conai Plastica, perché se i sacchetti biodegradabili fossero assoggettati a questo balzello ingiustificato, si verrebbero a creare notevoli difficoltà sia economiche sia strutturali per tutta la filiera, con possibili ricadute negative su tutti gli operatori del settore.Il contributo ambientale cui sono soggetti tutti gli imballaggi infatti non ha senso per un prodotto, quale lo shopper biodegradabile, per cui non è necessario prevedere alcun costo di smaltimento.Sarebbe al limite un’ipotesi più accettabile – conclude Ferrante - equipararlo ad altri settori analoghi come quello della raccolta della carta, prevedendo però che le somme raccolte siano dedicate a campagne di informazione ed educazione dei cittadini volte a promuovere i comportamenti ecocompatibili e le pratiche del riutilizzo.”

mercoledì 23 febbraio 2011

Uk: per la spesa la "bag for life" è la giusta alternativa al sacchetto monouso

Il risparmio c’è. Utilizzare sacchetti e borse in cotone al posto di acquistare buste di plastica nei supermercati sta aiutando a risparmiare emissioni dannose e sta limitando l’accumulo di rifiuti, anche se l’impatto dei monouso sembra essere inferiore rispetto a quanto creduto fino ad oggi. A confermalo un’analisi dell’ Agenzia per l’Ambiente britannica che ha scoperto come riutilizzare vecchie buste o acquistarne di ecologiche stia riducendo progressivamente l’impronta di carbonio rispetto a quando si utilizzavano sacchetti monouso in plastica. Il rapporto stilato ha analizzato il ciclo completo di vita di diverse buste evidenziando come le sporte riutilizzabili in tessuto hanno un impatto minore sull’ambiente, anche in fase di produzione, anche in conseguenza alla possibilità di ridurne l’impronta utilizzandole per molte e molte volte. Lo studio ha rivelato inoltre che il sacchetto monouso solitamente finisce nella pattumiera, come sacchetto di raccolta dei rifiuti mentre le buste definite “bags for life”, ossia le sporte riutilizzabili, è sufficiente utilizzarle 7 volte per ridurre la loro impronta di carbonio.

lunedì 21 febbraio 2011

Lissone, porta la plastica e ottieni la iuta. L’ambiente ringrazia

Bella iniziativa del comune di Lissone, assessorato all’Ambiente. In collaborazione con ‘Amica Brianza’ e ‘Agenda 21’ baratta i tradizionali sacchetti di plastica con capaci borse di iuta a prova di spesa. Per uno dei piani di ‘Porta la sporta’, campagna promossa dai comuni virtuosi. Questa, in pillole, l’iniziativa; come conferma il breve comunicato dell’assessorato: «L'assessorato all'Ambiente del Comune di Lissone, nell'ambito delle iniziative di ‘Porta la sporta’, con il coordinamento di Amica Brianza e Agenda 21, ha pensato di attuare una simpatica iniziativa all'interno dell'Amministrazione comunale stessa, invitando i dipendenti a recarsi presso l'ufficio ambiente portando un vecchio sacchetto di plastica e ricevendo in cambio una graziosa borsa di iuta per la spesa quotidiana. Sono i piccoli gesti compiuti quotidianamente da tanti individui che fanno la differenza, per cui invitiamo tutti i dipendenti, nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì, a recarsi presso l'ufficio ambiente portando un sacchetto di plastica ed invitando a loro volta parenti ed amici residenti nel comune di Lissone ad unirsi a noi in questa iniziativa».

da MBNews del 21 febbraio: http://www.mbnews.it/ambiente/81-ambiente/17389-lissone-porta-la-plastica-e-ottieni-la-iuta-lambiente-ringrazia-.html

"Plastic bag", un film sui danni dei sacchetti.

A questo link è possibile vedere il cortometraggio del regista americano Ramin Bahrani che traccia il viaggio esistenziale di una busta di plastica alla ricerca della sua "creatrice perduta".

http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=105079

venerdì 18 febbraio 2011

Contributo Conai, pagano anche i biosacchetti
Il Consiglio d’Amministrazione Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) ha deliberato l’assoggettamento degli imballaggi realizzati con biopolimeri e oxoframmentabili, comprendendo dunque tutte le categorie di sacchetto bio, addittivato o no, indipendentemente da forma e dimensioni.
La proposta di inclusione era attesa, diventa ora effettiva in conseguenza del notevole aumento delle quantità di sacchetti bio rilevata negli impianti di selezione a valle della raccolta differenziata della plastica. Da un’analisi condotta da Corepla risulta infatti che la percentuale sia in continuo aumento.
L’importo del contributo sarà lo stesso previsto per gli imballaggi plastici, ossia gli attuali 160 euro a tonnellata che diventeranno 140 nel mese di luglio.

Tratto dalla Newsletter Ecosportello Rifiuti per iscriversi

venerdì 11 febbraio 2011

La plastica fa male al cuore

L'allarme viene lanciato dai ricercatori inglesi: il composto organico chiamato Bisphenol A, oltre a provocare diabete e obesità, sarebbe addirittura colpevole dei danni causati al cuore dalla plastica. I ricercatori del Peninsula College of Medicine di Exter, in Inghilterra, hanno infatti dimostrato l'esistenza di numerosi correlazioni tra malattie cardiovascolari e il Bisphenol A (BPA), un composto organico utilizzato da più di 50 anni nella produzione di plastiche e additivi plastici. Gli scienziati, che hanno pubblicato lo studio sul Public Library of Science utilizzando i dati forniti dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), hanno analizzato le concentrazione di Bpa nelle urine su un campione di 1.493 persone tra i 18 e i 74 anni. Le conclusioni non sono da sottovalutare: i soggetti con un alto livello di Bisphenol A hanno più del doppio delle possibilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare.

giovedì 10 febbraio 2011

Respinto estremo tentativo di salvare sacchetti plastica

Per fortuna dei cittadini e dell’ambiente è stato bocciato in Commissione l’emendamento al decreto Milleproroghe proposto dal PdL che prevedeva una proroga dannosissima, quella del divieto di commercializzare i sacchetti in plastica di cui gli italiani fanno già volentieri a meno.” Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile delle politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd.“In poco tempo, secondo quanto affermato dai grandi nomi della distribuzione, tutti i sacchetti di plastica ancora presenti nei grandi magazzini e supermercati non saranno più distribuiti, e quindi l’Italia, primo stato in Europa, si avvia sulla strada dell’utilizzo sostenibile e virtuoso degli shoppers biodegradabili o riciclabili. Sarebbe stato dunque incomprensibile prorogare la commercializzazione dei sacchetti di plastica quando a breve le scorte saranno terminate, considerando inoltre che i consumatori hanno dimostrato di avere accolto favorevolmente questo cambio di abitudini che potrà avere effetti estremamente positivi sul nostro ambiente”.

lunedì 31 gennaio 2011

Bando dei sacchetti: ricorso di Unionplast al Tar del Lazio

Da Eco delle città del 28 gennaio 2011
L’Associazione che rappresenta i produttori dei sacchetti di plastica ha annunciato di aver fatto ricorso al Tar del Lazio contro il bando imposto dal Governo e che – a quanto risulta al Direttore Generale – l’Europa sarebbe pronta ad avviare la procedura di infrazione contro l’Italia. Angelo Bonsignori, Direttore generale di Unionplast dichiara di “sentire aria di ritorno” degli shopper, annunciando che – a quanto risulta all’Associazione – l’Europa starebbe per aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. In caso di reintroduzione dei sacchetti, il Direttore generale afferma di avere già delle idee per rendere più ecologici i sacchetti in polietilene: eliminare i sacchetti di piccole dimensioni, aumentare la percentuale di plastica riciclata all’interno degli stessi (dal 40 all’80% entro tre anni) e aumentarne lo spessore, in modo da renderli tutti riutilizzabili.

Leggi l’articolo completo su: http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=105135

venerdì 21 gennaio 2011

Repubblica: Shopper falsi biodegradabili arriva lo stop del Garante

da Repubblica del 21 gennaio:
L'Autorità ha bocciato come ingannevole la pubblicità delle buste di plastica tradizionale con aggiunta di additivi. Accolto il ricorso di Legambiente e della società che ha brevettato la Mater B. E' cominciata la guerra degli shopper. Dopo due anni di rinvii, dal primo gennaio scorso sono stati banditi i sacchetti di plastica che hanno devastato le coste, i fiumi, i mari. E i supermercati si sono riempiti di alternative: tutte presentate come ecologiche e amiche dell'ambiente. Ma non sempre è vero. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha bocciato come pubblicità ingannevole quella con la quale le buste di plastica tradizionale, con l'aggiunta di additivi per facilitarne la disgregazione, vengono definite biodegradabili e compostabili.

Per leggere l'intero articolo: http://www.repubblica.it/ambiente/2011/01/21/news/shopper-11497514/?ref=HREC2-8

giovedì 20 gennaio 2011

Shopper: l'Autorità Garante dà ragione a Legambiente

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato ragione a Legambiente e ha definito ingannevole la pubblicità di Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik, ne ha vietato l’ulteriore diffusione e ha previsto anche multe di 40mila per la prima azienda e 20mila per le altre due.: gli shopper di plastica tradizionale con l’aggiunta dell’additivo chimico ECM non posso essere pubblicizzati e venduti come biodegradabili e compostabili perché non rispettano le condizioni e i tempi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale di settore.Il 4 febbraio 2010 Legambiente aveva segnalato all’Autorità che sul mercato nazionale si stavano diffondendo dei sacchetti in plastica tradizionale che grazie all’aggiunta di un additivo chimico, l’ECM Masterbatch Pellet, venivano presentati dall’azienda Italcom come biodegradabili e compostabili in modo generico e del tutto ingannevole, inducendo in errore i Comuni italiani, gli esercizi commerciali e le catene della Grande distribuzione organizzata alle prese con l’entrata in vigore del bando degli shopper tradizionali previsto dalla legge finanziaria 2007 e avvenuto il 1 gennaio 2011.

mercoledì 19 gennaio 2011

Macerata: addio alle buste di plastica dal Comune.

da Vivere Macerata del 18 gennaio
L'assessore all'ambiente e alle attività produttive Sante Elisei dichiara il suo impegno affinché venga applicata correttamente la legge. "L'amministrazione favorirà azioni di sensibilizzazione alla cittadinanza, è importante infatti rendere consapevoili e partecipi i cittadini delle conseguenze ambientali nefaste come l'uso dei vecchi sacchetti di plastica; ogni cittadino attraverso una piccola azione può contribuire ad evitare danni globali come quelli provocati dall'inquinamento della plastica".

per leggere l'intero articolo: http://www.viveremacerata.it/index.php?page=articolo&articolo_id=278074

Sassari: Maxi-balena con buste plastica anti-inquinamento

(ANSA) - SASSARI, 17 GEN - Una gigantesca balena di buste di plastica, spiaggiata e agonizzante sulla battigia di Platamona.

Una vittima simbolica della ''marea nera'' di petrolio che la scorsa settimana ha provocato una moria di pesci, purtroppo veri, e inquinato il litorale fino a Castelsardo. L'hanno realizzata, ieri mattina, gli artisti dell'ex-Q di Sassari, insieme al circolo di Rifondazione Comunista Utalabi', per esprimere rabbia, partecipazione, protesta contro il danno ecologico provocato dalla fuoriuscita di combustibile dagli impianti E.On di Fiume Santo lo scorso 11 gennaio

Torino: L'estinzione delle "meduse di plastica"

Da La Stampa del 19 gennaio
Digi.TO ha intervistato commercianti ed acquirenti su questa nuova misura.Abbiamo chiesto il parere di due persone in rappresentanza delle due categorie, Elena e Barbara. La prima dice che il divieto dei sacchetti di plastica è una misura che aspettava da tempo, anche se ovviamente non si tratta di un rimedio definitivo al problema dell’inquinamento: «Ma è una disposizione che si sposa benissimo col buon senso. I sacchetti possono facilmente essere sostituiti da buste biodegradabili o dalle shopping bag di cotone o tela in vendita praticamente ovunque. Noi abbiamo smesso di usare le buste prima di gennaio, anche se la legge non specifica di non finire le scorte dei sacchetti precedentemente accumulati».La conferma che parliamo di una misura largamente condivisa viene da Barbara, che come consumatrice non vede stravolgere le proprie abitudini: «Personalmente uso la borsa di tela, i nuovi sacchetti costano di più rispetto a quelli tradizionali e sono meno resistenti. Non è un grande peso portare la busta da casa e se posso dare una piccola mano all’ambiente senza sforzo, perché no?».

Per leggere l'intero articolo: http://www3.lastampa.it/digito-news/sezioni/municipio-le-testimonianze/articolo/lstp/384761/

Guido Viale sul bando dei sacchetti: "Una buona mossa, giocata male"

Eco dalle Città intervista lo studioso Guido Viale sulle polemiche scatenate dal bando dei sacchetti di plastica. "Purtroppo è possibile e probabile che l'Italia sarà costretta a fare marcia indietro. Simili provvedimenti vanno concordati per tempo con l'Unione Europea, non si possono improvvisare"

martedì 18 gennaio 2011

Per leggere l'intero articolo: http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=104961

Addio al sacchetto di plastica in Maremma

da Maremma News del 19 gennaio
Un territorio come la Maremma che vuole fare dell'ambiente il suo tesoro da tutelare e conservare non può che essere in prima linea in questa battaglia di civiltà e tutela ecologica. Legambiente invita tutti i commercianti ad adottare il divieto di utilizzo dei sacchetti di plastica e i cittadini a impegnarsi concretamente per diminuire la produzione dei rifiuti. In Italia vengono utilizzate circa 20 miliardi di buste l’anno, assicurando così al nostro paese la maglia nera europea.

Per leggere l'intero articolo: http://www.maremmanews.tv/it/index.php?option=com_content&view=article&id=8652:addio-ai-sacchetti-di-plastica&catid=41:attualita&Itemid=55

lunedì 17 gennaio 2011

A Bergamo e provincia va ancora la plastica!

due testimonianze da Bergamo e provincia:

Alla cooperativa Legler di Ponte S.Pietro BG continuano ad usare sacchetti di plastica nel reparto abbigliamento perché "non hanno sacchetti di carta abbastanza capienti per i capi ingombranti" come giacche e cappotti.... ho detto alla commessa che avrei fatto anche senza, per la giacca.. ma mi ha risposto che è obbligatorio mettere il capo nel sacchetto di plastica, per uscire dal negozio.

Da Orio al Serio e Curno: "A me sta capitando di continuo... ho fatto un po' di acquisti per i saldi e quasi tutti i negozi n'han dato il sacchetto di plastica, tant'è che a più di una commessa ho detto di darmi il prodotto senza sacchetto e me lo mettevo nella mia borsa bella capiente.. bata, kiabi, promod, vitulli, calzedonia..

venerdì 14 gennaio 2011

Roma: grazie al tam tam su Facebook, sacchetti di juta in omaggio nel centro commerciale “I Granai”

Da Agorà Magazine del 14 gennaio 2011
ROMA - Per attirare i giovani e dare un messaggio di protezione dell’ambiente, sabato 15 gennaio alle ore 18 nel centro commerciale "I Granai" di Roma, un gruppo di giovani darà vita al primo flash mob per sensibilizzare al tema dell’ecologia. Un passaparola nato da Facebook, una coreografia prestabilita, un appuntamento, ed ecco il flash mob, durante il quale verranno distribuiti sacchetti in juta col messaggio che un nuovo shopping è possibile: abbandonare le buste di plastica è un dovere civile che aiuta il nostro pianeta a non morire.

Per leggere l'intero articolo: http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article13419

Pane, in Campania è cattivo e costoso. Fippa: Basta buste di plastica

Da Il Velino del 12/01
Da panificatori arriva la proposta di legge. In Campania si dice basta al pane mollo e cattivo. Le associazioni di categoria hanno pronta una proposta di legge da presentare in Consiglio regionale per abrogare l’obbligo di imbustare il pane fresco, come previsto dal decreto regionale 2/2005 entrato in vigore ad aprile 2009. “Una follia”, spiega al VELINO Luca Vecchiato presidente della Fippa-Federazione panificatori italiani. Il provvedimento nato in origine contro l’abusivismo, secondo il presidente dell’associazione di categoria non serve: “gli abusivi sopravvivono sempre, anche falsificando buste ed etichette”. Anzi, “così non si fa altro che mettere in crisi i fornai che fanno bene il proprio mestiere. Anche perché con il sacchetto di plastica si distrugge il prodotto che perde gran parte delle sue qualità, e che diventa mollo e cattivo”. Sono circa 4.500 i panifici della Campania, “ma di questi sono solo tremila quello ufficiali”, insiste Vecchiato.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1273284&t=Pane_in_Campania_%E8_cattivo_e_costoso_Fippa_Basta_buste_di_plastica

Vicenza: partito lo smaltimento delle borse in plastica

Dal Giornale di Vicenza del 14/01/2011
I negozi si stanno attrezzando per per i sacchetti ecologici. C'è chi ha fatto realizzare contenitori in cotone con stampati i monumenti storici della città laniera. Schio si prepara a dare l'addio ai sacchetti di plastica. Buona parte dei negozianti del centro sono già pronti a fare il salto di qualità e nel giro di pochi mesi potrebbero abbandonare definitivamente il vecchio contenitore della spesa a favore di quello biodegradabile oppure di quello di carta. Problemi e dubbi però non mancano.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/217843__partito_lo_smaltimento_delle_borse_in_plastica/

Spagna, al via la campagna “Cambia il sacchetto una volta per tutte”

Da Repubblica del 14/01
Inizia la campagna spagnola di sensibilizzazione a favore della riduzione dell’utilizzo di saccetti di plastica. Il Ministero punta ad eliminare la presenza sul territorio entro il 2015. Anche la Spagna, sulla scia di altri paesi europei tra cui l'Italia, ha dato il via alle iniziative contro di messa al bando dei sacchetti di plastica. La campagna “Cambia il sacchetto una volta per tutte”, organizzata dal Ministero dell’Ambiente, sarà presentata oggi e punterà alla spingere i consumatori a non utilizzare le comuni buste per il trasporto della spesa proponendo alternative sostenibili come la sporta in tessuto o in materiale riciclato.

Per leggere l'intero articolo: http://www.repubblica.it/news/ambiente/rep_rinnovabili_spagna-al-via-la-campagna-cambia-il-sacchetto-una-volta-per-tutte801618.html

Novara: niente più sacchetti di plastica per la spesa, addio con problemi

Da l'Azione di Novara: 14/01/2011
Dal 1° gennaio supermercati e negozi non possono più distribuire sacchetti di plastica (salvo esaurimento scorte possibile fino a giugno). Si possono utilizzare solo borse ecologiche. La novità pesa sul commercio. «Ci costano fra il 30 e il 50% in più» spiegano da Confesercenti. Il direttore dell’Ipercoop annuncia: «Tra qualche settimana sacchetti biodegradabili».

Per leggere l'intero articolo: http://www.sdnovarese.it/azione/articolo.cfm?id_dati=2633

Auchan: con gli shopper risparmiati in due anni avremmo coperto due Toscane

Dal Sole24ore del 14 gennaio
Anche la catena francese può pregiarsi di un primato anti-plastica, visto che già dal luglio 2009 le sue scorte di shopper di plastica erano esaurite. Dopo qualche prima, debole resistenza, i clienti si sarebbero anche in questo caso abituati presto al nuovo corso. E con le buste non immesse sul mercato, questo il calcolo di Auchan, si sarebbe potuta ricoprire una superficie pari a due volte la Toscana.
L'alternativa più gettonata era anche per Auchan la busta in Mater-bi, fragile e quindi gettata via subito. Visto che l'usa e getta era una pratica da abolire, nel settembre 2010 Auchan in collaborazione con il WWF Italia, ha messo a disposizione dei clienti dei suoi 52 punti vendita una borsa multiuso, che ricorda un po' quella delle nonne ma è disegnata dallo stesso presidente dell'associazione, Fulco Pratesi. E il ricavato va a sostenere le oasi WWF. Auchan però propone anche eco-box di cartone e sacchetti di carta, senza logo, sottolinea l'azienda, perché non si tratta di un'operazione di marketing ma di una campagna di sensibilizzazione ambientale.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-12/shopper-plastica-sopravvive-evoluzione-162748.shtml?uuid=AYSQrCzC#continue

Coop: i nostri clienti sono già abituati a fare a meno della plastica

Dal Sole24ore del 14 gennaio
Nei supermercati Coop le alternative ai sacchetti di platica sono apparse già nella primavera del 2009. La sperimentazione partì dalla Unicoop Firenze, dove tutte le spese vennero messe in shopper "verdi" e oggi nei 1440 punti vendita, fra supermercati e ipermercati, le utlime scorte sono in esaurimento. Si parla di aprile come mese in cui finiranno del tutto. In alcune zone, ad esempio quella di Firenze e la Toscana in generale oltre ad alcune parti d'Emilia, il 60% delle spese viene fatto ormai da più mesi senza richiedere lo shopper e per i clienti Coop, quindi, l'abbandono totale della plastica non è poi una gran rivoluzione. Tra le varie alternative la più celebre è la busta realizzata in treccia di polipropilene dalle fantasie vivaci e colorate, variante considerata la migliore nel rapporto qualità/prezzo. Si conferma che gli shopper biodegradibili sono poco resistenti, ma che si stanno facendo anche dei test per aumentarne la grammatura.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-12/shopper-plastica-sopravvive-evoluzione-162748.shtml?uuid=AYSQrCzC

Lo shopper di plastica sopravvive all'evoluzione ecologista. Ma in molti ne fanno già a meno

Dal Sole24ore del 14 gennaio
A guardar bene, però, l'invasione delle buste alternative non è ancora scoppiata, perché in molti supermercati alla domanda del cassiere "busta?" si continua a rispondere "sì", avendo in cambio il caro, vecchio shopper di polietiliene. Le ultime scorte, quelle ancora consentite dal provvedimento, a breve però finiranno per essere sostituite da almeno quattro alternative di trasporto della spesa: la busta biodegradabile di Mater-bi (ahimé poco resistente, come ammettono gli stessi rivenditori e quindi usa e getta come quella vecchia), la borsa di plastica ma riutilizzabile, quella di tessuto e il sacchetto/scatola di carta.


Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-12/shopper-plastica-sopravvive-evoluzione-162748.shtml?uuid=AYSQrCzC
SE CE L'HANNO FATTA LORO...VI PREGO LEGGETE QUESTO ARTICOLO !!!
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/01/09/news/strauss_rifiuti-10995907/

Tutto si può migliorare, ma non si torna indietro

Abbiamo vinto, gli ambientalisti (e in particolare Legambiente che di questa battaglia è sempre stata protagonista) hanno vinto e persino Prestigiacomo si è convinta della bontà di questa scelta. E da due settimane in tutte le famiglie si parla di questo, si è avviato un processo inevitabile di cambiamento dei nostri stili di vita, riutillizzo, riportare la stessa sporta, e i sacchetti in bioplastica. Questa grande innovazione tecnologica basata sulla sostenibilità, un vero caso positivo di green economy che può davvero aprire la strada alla 'nuova' chimica e rifare grande un settore, che è stato importantissimo per l'Italia negli anni del nostro boom e che ora versa in gravissima crisi. Certo se la vecchia chimica non avesse perso tempo nell'ostruzionismo si sarebbe potuto pensare anche a modalità più chiare per lo smaltimento delle scorte e anche a distinzioni efficaci tra shopper e shopper, dando più tempo a quelli che per struttura (spessore) sono più riutilizzabili. Si può ancora fare, ma ormai comunque per fortuna la rivoluzione è cominciata e non si tornerà più indietro.
Francesco Ferrante, senatore Pd

Per leggere l’articolo completo: http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=8484

Da Novamont un numero verde per informazioni e richieste

Novamont attiva il numero verde 800 933394 per tutte le richieste inerenti i nuovi shopper biodegradabili. Una soluzione, ideata in collaborazione con Sisifo Italia, per rispondere tempestivamente ed esaustivamente a tutte le domande di tipo tecnico, commerciale o semplicemente informativo relative ai nuovi sacchetti biodegradabili in commercio.Il servizio, già attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, consentirà quindi di soddisfare tutte le numerose richieste provenienti da privati ed aziende, soprattutto dopo la messa al bando dal 1 gennaio 2011 dei tradizionali sacchetti di plastica.

giovedì 13 gennaio 2011

Una SMA ad esaurimento scorte.

Continua la sfida sacchetto di plastica contro ambiente! Ieri sera sono passato a fare la spesa al supermercatino Sma di via Noe a Milano: alle casse resisteva ancora il vecchio sacchetto inquinante. "Ad esaurimento scorte" giurano! Ma quelli in plastica riciclabile erano ben nascosti sotto il tavolo. Sarà stata l’ora ma i clienti sembravano più interessati a tornare a casa che a mettersi a discutere sulla scelta. Prendevano il loro bel sacchetto di plastica senza fiatare. Speriamo quindi che i magazzini si svuotino in fretta!

Sabato al mercato di via Borsieri

“4 chili di arance, due di clementini, quelli buoni, e 3 di patate”. “Vuole il sacchetto?” “No, grazie. Ho già il mio carrello”. La conversazione, sabato scorso, a pochi giorni dalla messa al bando della plastic bag. Al mercato di via Borsieri a Milano i sacchetti vengono ancora distribuiti. “Ma per poco!” annuncia il mio fruttivendolo di fiducia, magro e col cappello di lana tirato fin sugli occhi per il freddo. La signora ,che ha rifiutato il sacchetto, avrà una settantina d'anni e sfodera un bel trolley multi accessoriato. “Quando tre anni fa mia figlia me l'aveva regalato, mi ero quasi offesa. Mi dai della vecchia che ha bisogno del bastone?... E invece, adesso che i sacchetti di plastica non ci saranno più, sono alla moda più di tutti voi”. La signora se la ride e tutta soddisfatta fila via. Arriva il mio turno. 5 chili di arance più tutto il resto sono un bel peso da trasportare fino a casa. Un bel carrellino? Non ci avevo mai pensato, ma non sarebbe proprio una cattiva idea...

mercoledì 12 gennaio 2011

Il comunicato del Ministero dell'Ambiente (2)

Comunicato stampa del Ministero dell'Ambiente
30 dicembre 2010

Precisazioni sul divieto di commercializzazione delle buste di plastica in vigore dal 1° gennaio 2011

In relazione ai numerosi quesiti pervenuti si precisa che il divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti, di cui all’ 1, comma 1130 della legge 26 dicembre 2006, n. 296, come modificato dall'art. 23, comma 21-novies del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n.102 sarà in vigore dal 1° gennaio 2011.
Resta consentito lo smaltimento delle scorte in giacenza negli esercizi artigianali e commerciali alla data del 31 dicembre 2010, purchè la cessione sia operata in favore dei consumatori ed esclusivamente a titolo gratuito.
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con le autorità competenti, effettueranno controlli per verificare il rigoroso rispetto della normativa vigente.

Il comunicato del Ministero dell'Ambiente (1)

Comunicato stampa del Ministero dell'Ambiente
22 dicembre 2010
Il CDM conferma lo stop ai sacchetti di plastica dal 1 gennaio 2011

Prestigiacomo: «Una grande innovazione, adesso necessario coinvolgimento pieno dei cittadini»

Il Consiglio dei Ministri ha confermato lo stop all’utilizzato dei sacchetti di plastica dal 1 gennaio 2011, senza proroghe. “E’ una grande innovazione, quella introdotta dal governo - ha commentato il ministro Stefania Prestigiacomo, che si è opposta all’introduzione dell’ennesima proroga – che segna un passo in avanti di fondamentale importanza nella lotta all’inquinamento, rendendoci tutti più responsabili in tema di riuso e di riciclo. Perché il provvedimento possa però produrre risultati concreti, è necessario il coinvolgimento pieno degli operatori commerciali, della piccola e della grande distribuzione, perché sperimentino su larga scala sistemi di trasporto alternativi ai sacchetti di plastica, e dei cittadini”.

L'edicola amica dell'ambiente

Una piacevole sorpresa questa mattina: passando dall'edicola in via Rovetta a Milano, dove di consueto prendo i giornali, ho notato con gioia che la signora titolare del negozio mi aveva preparato il plico quotidiano in un sacchetto. Mi aspettavo, un po' come sempre, la classica sportina in plastica con il logo di un supermercato. E invece no: si trattava di un sacchetto in bioplastica. Immediatamente è scattata la domanda sul perchè e altrettanto immediata è stata la risposta: "sono informatissima - mi ha detto - perchè ho seguito tutta questa battaglia contro il sacchetto di plastica dall'inizio! L'ambiente è fondamentale!". Sono uscito dal negozio più contento. E alloa viva la nostra edicolante ecologica!

martedì 11 gennaio 2011

L'addio agli shopper divide l'industria

dal Sole24ore del 6/01/2011
È polemica sugli shopper di plastica biodegradabile. I produttori dei sacchetti convenzionali in polietilene hanno dovuto pagare i costi di trasformazione delle macchine per la produzione e si ritrovano ad affrontare uno "shortage" della materia prima, oltre a ritrovarsi spesso i magazzini pieni di sacchetti "non bio" invenduti.

Per leggere tutto l'articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-01-06/laddio-shopper-divide-industria-064033.shtml?uuid=AYBAcYxC

Pizza, mandolino e… sacchetti di plastica. Addio all'ultimo cliché italiano

dal Sole24ore del3/01/2011
Anche se i supermercati e altri rivenditori li hanno fatti pagare, è vero che molti negozi davano sacchetti di plastica gratis a ogni acquisto. Una tendenza "recente", afferma la Cnn, poiché "i sacchetti di carta - o nessun sacchetto – erano la norma solo 30 o 40 anni fa, quando le signore andavano a fare compere con il loro carrello o la reticella della spesa". Se la Cnn avesse voluto rivangare, poteva ricordare le sporte di vimini di 50 anni fa. O magari i cesti che le contadine si caricavano sulla testa.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-01-03/pizza-mandolino-sacchetti-plastica-154959.shtml?uuid=AYAWouwC&fromSearch

Legambiente: ogni italiano usa 300 sacchetti di plastica in un anno

Dal Sole24ore del 21\12\2010
Secondo il dossier Legambiente sulle shopper non ecologiche, l'Italia è all'ultimo posto in Europa, con ben 20 miliardi di buste nuove utilizzate all'anno, ossia 300 sacchetti a testa nell'arco di 365 giorni. Sostituendo con 10 sporte riutilizzabili i 300 sacchetti di plastica che ogni italiano consuma ogni anno si possono risparmiare più di 180 mila tonnellate di petrolio e altrettante di emissioni di CO2. In Europa le buste consumate sono 100 miliardi e le stime parlano di una commercializzazione annua mondiale di 1000 miliardi di sacchetti.

Per leggere l'intero articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-31/legambiente-ogni-italiano-sacchetti-162645.shtml?uuid=AYcEJ2vC&fromSearch

Anche Napoli sceglie bioplastica o sacchetto riutlizzabile

dal Corriere del Mezzogiorno del 3 gennaio 2011
Napoli cerca di dare un contributo al contenimento dei rifiuti e al rispetto dell'ambiente vietando dall’inizio dell’anno la commercializzazione dei sacchetti non biodegradabili nei negozi e nei supermercati. Ma se nei grandi punti vendita - ipermercati e, poco fuori città, i centri commerciali - sono apparsi già da un po' i sacchetti biodegradabili o quelli riutilizzabili in canapa e juta, negli esercizi di vicinato le cose stanno diversamente.

Per leggere l'intero articolo: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/3-gennaio-2011/occhio-scontrino-vietata-napoli-vendita-sacchetti-plastica-181188650049.shtml

Il «giallo» dei sacchetti di plastica

Dal Corriere della Sera del 5 gennaio 2011
Le vecchie buste sono illegali dal primo gennaio. Vietati, mancano multe e controlli. I consumatori: dubbi sullo smaltimento, rischio far west. Legambiente: «nessun allarmismo, scorte già finite» Le nuove buste per la spesa sono riutilizzabili. Il dubbio è tutto nell'arco di tempo: quanto rimane per smaltire le scorte di sacchetti di plastica? Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente, smorza i toni: «Non vedo tutto questo allarmismo, in quasi tutti i supermercati milanesi le scorte di sacchetti di plastica sono già esaurite. Potranno durare più a lungo nei negozi di prossimità, ma non credo che qualcuno potrà approfittarne per farsi pubblicità. Questo decreto era necessario, la rivoluzione era già in corso».

Per leggere tutto l'articolo: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_gennaio_5/giallo-sacchetti-plastica-vietati-multe-181197691775.shtml

Viva i carrellini per la spesa!

Sicuramente qualcosa è cambiato!
In questi primi giorni dell'anno mi sono appassionata a vedere una vera e propria sfilata di molti carrellini colorati in giro, dal maculato al pois, che passeggiano per le grandi vie di questa città.
Sicuramente è un'ottima soluzione per chi fa la spesa a piedi.
La cosa più interessante che ho visto al supermercato BILLA di via san Gregorio a Milano quando ieri sono andata a fare la spesa, sono i carrellini che vengono anche utilizzati anche per selezionare la quantità di prodotti da acquistare prima di arrivare alle casse.
Grazie a questi magnifici carrelli! Sarà più facile dire addio sacchetto di plastica!

Sacchetti di plastica al bando ma a pagare è sempre il cliente

Da Repubblica del 3 gennaio 2011
Nei negozi quelli bio arrivano a costare tra i dieci e i venti centesimi l'uno
La Regione ha concesso tre mesi di tempo poi farà scattare i controlli. Ecologici, sì, ma più cari. Il giorno del debutto, di fatto, dei sacchetti biodegradabili resi obbligatori dal 1 gennaio dal ministero dell'Ambiente. Ma è già in arrivo una "sorpresa" per i clienti: i negozi dove, prima, la classica e inquinante busta di plastica era gratis adesso sono pronti ad aggiungere fino a 10 o addirittura 20 centesimi allo scontrino. "Costano più del doppio di quelli vecchi - spiegano i gestori - e siamo costretti a far pagare la differenza al cliente".

Per leggere tutto l'articolo: http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/01/03/news/sacchetti_di_plastica_al_bando_ma_a_pagare_sempre_il_cliente-10825486/

Sacchetti di plastica addio. Viaggio nell'hinterland milanese

Dal quotidiano "Il Giorno" del 9 gennaio
Viaggio nei supermercati dell'hinterland milanese: Sacchetti di plastica banditi dal mercato. Il mondo del commercio è preparato però il cambiamento è lento. Due le principali preoccupazioni dei consumatori: come si potrà buttare la spazzatura e il prezzo dei sacchetti bio. Sul loro costo in molti storcono il naso: sono più cari e più fragili rispetto a quelli inquinanti. E, se da un lato emerge che la buona abitudine di portarsi appresso la borsa di cotone o la tela di juta sembra già radicata nell’hinterland, dall’altro si nota che non sono pochi quelli che davanti all’espositore non resistono alla tentazione e dei sacchetti inquinanti gratis ci fanno la scorta. Gioveranno all’ambiente le borse biodegradabili, ma non altrettanto al portafoglio.

Per leggere l'intero articolo:http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2011/01/08/439452-favorevole_obbligo.shtml

E continuavano ad usare quello di plastica..........

Supermercato di medie dimensioni zona Vittoria. Non simpatici ma comodi, praticamente sotto casa. Il 4 gennaio sono andata a fare spesa e avevano ancora i sacchetti di plastica. La commessa non sapeva nulla e mi ha risposto "Io faccio quello che mi dicono; e deve parlare con il direttore". L'ambientalista rompiscatole - io - si dirige quindi dal direttore: " C'è stata una proroga" - No, non mi risulta - "Possiamo usare i sacchetti di plastica senza farli pagare e sino ad esaurimento. Prevediamo l'esaurimento in 2/3 giorni". Questa sera passo a controllare...............

Senza sacchetto: anche per le più abitudinarie!

Non so voi... ma io non ho percepito un cambiamento epocale. Era già da un po' di tempo che il super dove vado abitualmente, quello sul percorso ufficio-casa, insomma l'Esselunga di Pellegrino Rossi, Milano, metteva a disposizione i sacchetti alternativi - carta, amido di mais, ecc. - e ora... è come prima. Certo, ho dovuto fare un po' di training per ricordarmi le borse in tela, ma messe un paio in macchina... tutto è andato a meraviglia. Anche epr la più abitudinaria delle persone!

Supermercati GS amici dell'ambiente

In questi primi giorni di messa al bando del sacchetto di plastica, ho notato una situazione ancora in transizione. Venerdi 7 gennaio da GS di via Spinoza mi è stata consegnata subito la busta di carta con la scritta "Supermercati GS amici dell'ambiente". In coda nei supermercati le donne sembravano comunque le più attente, le prime ad aver recepito questa "svolta": si aggiravano infatti tra gli scaffali “armate” chi di semplici borse in tela chi, invece, di borse riutilizzabili sul tipo di quelle blu dell’Ikea. Alcune, come già accadeva prima, avevano gli appositi trolley di tela colorata per la spesa. Alcuni clienti si erano persino portati da casa il vecchio sacchetto di plastica. Proprio questi sembrano i meno felici del cambiamento. Un signore anziano, in fila alle casse stava proprio discutendo con la commessa sulla tenuta delle nuove borse, secondo lui non abbastanza resistenti e capaci di reggere il peso di più bottiglie o scatolame. In generale, comunque, in tutte e tre le situazioni non ho verificato altre “contestazioni”. Più desolante la situazione nei piccoli esercizi commerciali dove nulla sembra cambiato: sabato sera, ad esempio, nel take away indiano di via Donatello, alla domanda "ma lo sapete che da oggi..." ho ottenuto come risposta occhi sgranati e una mano che mi allungava il pacchetto con il pollo tandoori rigorosamente chiuso in una sportina plasticosa. Con buona pace del decreto di fine anno!

il bando, le feste, i saldi

Dopo il bando tanto agognato dei sacchetti di plastica,in queste feste e soprattutto con i saldi (visto che ho acquistato di più),ho fatto più attenzione a che sporta mi propinassero i commercianti...Devo dire che i supermercati dove sono stata ( di per dì,coop,sma) avevano le sporte bio o, in alternativa ti proponevano delle sporte in tessuto o plastica riciclata ...Mi ha colpito pure una boutique(elle+creat) dove mi servo abitualmente (e chiaramente mi ci sono gettata per i saldi)che per il divieto si è inventata un fantastico sacchetto di carta molto "chic"!H&M ha ancora un enorme e orribile sacco plasticoso e, chiaramente, i commessi non sapevano nulla del divieto!Fiorucci,carta (ma devo dire da sempre...a mio ricordo)Io,comunque, per fare la spesa nella mia borsetta tengo sempre una-due borse di cotone tascabili che sono  pratiche e soprattutto
riutilizzabili!Cerco sempre, infatti di usare e riusare le sporte evitando di inquinare l’ambiente e di sprecare risorse!

Il Gigante a Lodi

Grande supermercato, ci vado di rado. Già da qualche mese è passato alla bioplastica, mater-bi. Proprio per questa ragione, avevo notato, da consumo quasi esclusivo di plastica si è convertito a consumo quasi esclusivo di bioplastica. Alla faccia dello spreco. Ma al 7 gannaio, quando ci sono capitato di nuovo, le sporte della spesa hanno fatto capolino anche qua. Davanti a me, alle casse, il marito si ostina a far stare tutta la sua spesa in una capiente sporta in plastica (quelle a forma squadrata, con i manici e la chiusura a lampo). La moglie, ragionevolmente propone di acquista una busta di bioplastica, lui no, insiste: "Con quello che costano!". Ma alla fine si rassegna.

Il panettiere di viale Monza (Milano)

Mi sono simpatici: lui e lei, piccolo forno in viale Monza, vicino alla sede di Legambiente a Milano. Ci passo ogni tanto a prendere il pane per fare colazione in ufficio. Sono i primi dell'anno è il tema è quello dei sacchetti di plastica: mi vede entrare e, invece di aggredirmi per chiedere spiegazioni e criticare la mancanza di informazioni, dice a tutti: "Sono gli ultimi, non vedo l'ora di farli fuori!" E poi prosegue: "Sì, sì, vi dovete arrangiare signori. Il pane ve lo diamo già nel sacchetto di carta per alimenti. Quando finirò le scorte non ve lo metterò più anche nella plastica. E così risparmierò." Ridiamo di gusto e, per abitudine, mi infila il sacchetto del pane nella busta. Lo faccio notare, e si giustifica: "E' l'abitudine".

Vietata la commercializzazione dei sacchetti di plastica per la spesa

Dal 1 gennaio 2011 è vietata la commercializzazione di sacchetti di plastica per la spesa in Italia. Siamo il primo grande paese europeo a cominciare. A seguire le indicazioni del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) in difesa della biodiversità marina, al fine di evitare la dispersione di materiali di plastica (specie se volatini e di scarso valore) nell'ambiente e nei mari (vedi a tal fine i video che abbiamo selezionati in www.puliamoilmondo.it).
La recente campagna di Legambiente per l'entrata in vigore del divieto in Italia ha raccolto tante adesioni: oltre 100 mila firmatari alla petizione, 90 mila durante i giorni di Puliamo il Mondo, tanti altri on line, poi 20 mila hanno votato per le alternative (si vota ancora qui).
Prosegue la campagna per sostenere il cambiamento di abitudini: dall'usa e getta alla sporta della spesa! I Circoli locali di Legambiente, oltre a promuovere iniziative proprie, aderiscono e sostengono le iniziative locali di "Porta la Sporta" (vedi).
Il divieto, come potete leggere anche sui nostri siti, entra in vigore dopo 4 anni di preavviso: la legge che lo prevedeva è la Finanziaria 2007, votata dal Parlamento nel dicembre del 2006. Il divieto doveva entrare in vigore al 1 gennaio 2010, ma è stato prorogato di un anno. La scadenza al 1 gennaio 2011 era dunque pluri annunciata!
Come mai invece nessuno ha detto niente a gran parte dei consumatori? Come mai nessuno ha preavvisato i negozi? Come mai le associazioni di categoria (dei produttori di sacchetti, del commercio) hanno sperato solo in una ulteriore proroga invece di prepararci al passaggio?